Il segreto del matrimonio perfetto? Ve lo spiega Claudio Cecchetto

Lo hanno detto in tanti e pare proprio essere stato così. Il 2022 sarà ricordato anche come l’anno delle separazioni e dei divorzi vip: coppie navigate e (apparentemente) inossidabili hanno scritto la parola fine alle loro leggendarie relazioni, sconvolgendo l’opinione pubblica e lasciando nello sgomento i fans più accaniti. Inutile fare nomi: sappiamo tutti chi sono stati i protagonisti tanto chiacchierati per le rotture (sentimentali e altro). Ma in tutto questo marasma di cuori infranti più o meno annunciati, compare sorprendentemente chi ha la ricetta giusta per un matrimonio che si può definire perfetto. Ed è un vip pure lui, l’autore di note canzoni tormentone, deejay storico di una storica radio nazionale. Ma sì, proprio lui, il Claudio Cecchetto del “Gioca jouer” dell’ormai lontano 1981, che in una recente intervista (realizzata in coppia con la moglie Mapi) ha svelato il segreto della tenuta del suo pluridecennale matrimonio. Qual è allora la ricetta giusta secondo questo celebre personaggio? Udite udite: fare tanti piccoli divorzi. Certo, Claudio spiega che occorre fare le cose separate per allungare la vita di coppia. Qualche esempio? Il divorzio del sonno. Si dorme in stanze separate, in modo da poter salvaguardare la propria autonomia: stendere le gambe senza intralciare nessuno, leggere fino a notte inoltrata o, al contrario, spegnere la luce se si ha sonno. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è il divorzio dell’hotel. Camere comunicanti (o addirittura hotel diversi) per questione di orari: lui va a letto tardissimo, lei si sveglia all’alba. Poi c’è il divorzio dell’auto. Se decidono di partire verso una stessa meta, lo fanno con due auto diverse. Eh certo! Per salvaguardare la libertà individuale di ascoltare la musica che si vuole, di regolare il clima come più ci aggrada, di abbassare e alzare i finestrini senza sentire l’altro/a che brontola per il torcicollo, di fare telefonate in vivavoce indisturbati. Vivono anche in due città diverse, lui a Riccione, lei a Milano. In questo modo – sostiene lui – si limitano i conflitti. E ancora, secondo la moglie Mapi “…la salvezza dell’amore è non vivere in simbiosi. Così, fuori, si trova energia da portare nella relazione. Bisogna amare l’altro per quello che fa e che è, non per come è quando è impegnato ad amare noi.”
Ah, il ragionamento non fa una piega. Meno ti vedi, meno hai da discutere e da litigare. Mi salgono però in maniera piuttosto istintiva due tipologie di riflessione.
La prima, più concreta, fa riferimento ai costi di questo matrimonio “perfetto”. Quante coppie, anche volendo, si potrebbero permettere due alberghi, doppia casa, doppie stanze, due auto? Questa vita da coppia “separata” costa cifre astronomiche, che in pochi si possono permettere.
Seconda considerazione. L’equazione “non vedersi” = “non litigare” va benissimo, ma parliamone. Mi metto con uno/una e non ci si vede (o lo si fa di rado) per non scatenare polveroni. Condivido con Cecchetto l’idea di avere delle autonomie e delle libertà individuali, slegate da quel concetto biologico di simbiosi, che solo a pronunciarlo crea mancanza di aria e di respiro. Ma certe cose è anche bello condividerle. Già il lavoro e gli impegni solitamente dividono, ma in un frangente più rilassato come le ferie il viaggiare insieme ha un suo valore, a prescindere dalle canzoni e dal livello dell’aria condizionata.
In definitiva, se questo è il segreto del matrimonio perfetto, abbiamo scoperto l’acqua calda. Anzi, riscaldata.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.