Bob Dylan ha preso il Nobel per la letteratura, quindi non è in discussione il suo status di poeta, benché si sappia che una canzone è qualcosa di diverso da una poesia pubblicata su un libro (comunque in passato la poesia era anche recitata e cantata). “Blowin’ in the Wind”, scritta nel 1962, è ancora oggi una delle sue canzoni più famose, dal timbro profetico, quasi biblico, che interroga l’ascoltatore con domande retoriche come “quante volte le palle di cannone dovranno volare, prima di essere per sempre bandite”? Ma la sua vera essenza poetica è racchiusa nel ritornello: “La risposta, amico mio, soffia nel vento”. Non è la risposta chiara e piena di speranza che ci attenderebbe da una canzone di protesta. Non è consolatoria. Si presta a interpretazioni diverse: che cosa dice il vento? Nondimeno “the Answer”, la risposta, ci tocca nel profondo, ed è ancora attuale. Proprio perché lascia tutti gli interrogativi aperti.
La risposta soffia nel vento
Marco Pontoni Scritto il
Pubblicato da Marco Pontoni
Bolzanino di nascita, trentino d’adozione, cittadino del mondo per vocazione. Liceo classico, laurea in Scienze politiche, giornalista dai primi anni 90. Amori dichiarati: letteratura, viaggi, la vita interiore. Ha pubblicato il romanzo "Music Box" e la raccolta di racconti "Vengo via con te", ha vinto il Frontiere Grenzen ed è stato finalista al premio Calvino. Ma il meglio deve ancora venire. Mostra altri articoli