Momentaneamente vivi

Keith Haring (1958-1990) e Andy Warhol (1928-1987) ritratti da Paige Powell

Paige Powell è la fotografa che più di tutti ha immortalato la cosiddetta golden age artistica di New York degli anni Ottanta. Quella che più di tutti forse è riuscita a narrare lo spirito culturale di un’epoca unica e irripetibile. Nel 1980 Powell – che è la compagna di Jean Michel Basquiat – arriva a NY dalla natia Portland per lavorare all’Interview Magazine, fondato da Andy Warhol. Motivo per cui in quegli anni diverrà la biografa visiva ufficiale di tutto l’ambiente della Factory warholiana. Ma l’immagine riflessa nello scudo di Perseo di questo mese non vuole parlare di pop-art o di controcultura, ma di due amici che stanno per morire. Già. Lo scatto è del 1984. Andy e il suo amico Keith (Keith Hairing, grandissimo artista che non ha bisogno di presentazioni) stanno cenando all’Indochine, il celeberrimo ristorante che sta a Lower Manhattan, tra Broadway e la 3rd Avenue. Di fronte all’obiettivo di Paige, Keith gioca a fare il timido provando a nascondersi dietro un calice. Andy, che pare rimproverarlo (“Dai su, non fare lo scemo…”), forse già sente che qualcosa non va nel suo corpo, anche se non può prevedere che l’imminente intervento alla cistifellea lo porterà alla morte poco più di 24 mesi dopo. Dal canto suo, Keith si porta già dentro il virus dell’AIDS che lo ucciderà nel 1990, a 32 anni. “So – disse pochi mesi prima – di camminare sulla linea molto sottile che divide la vita dalla morte”. Quella sera, all’Indochine, erano vivi. Momentaneamente. Pochissimi anni dopo già non c’erano più.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.