
L’esposizione conclude in modo davvero eccellente il primo anno di attività dell’iniziativa “La Regione Fuori dai Vetri”, un progetto di Sviluppo di Comunità finalizzato alla valorizzazione e conoscenza della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol attraverso il patrimonio artistico dell’Ente che viene fatto uscire dalla sede istituzionale del Palazzo e messo a disposizione dei Comuni in occasione di momenti espositivi e culturali di pregio mirati a coniugare le risorse artistiche regionali con quelle specifiche dei vari territori, valorizzandone le rispettive unicità. Nata da una felice intuizione e da una particolare sensibilità dell’Assessorato al Patrimonio della Regione, la mostra è, come detto, l’ultima delle dieci iniziative in merito che hanno costellato il 2023, offrendo, di volta in volta al pubblico, la possibilità di conoscere e apprezzare un bene comune acquisito nel tempo con particolare competenza e lungimiranza.

Come sottolinea Marina Eccher, Segretaria dell’Assessora al Patrimonio Waltraud Deeg, a Palazzo Scopoli di Tonadico si sono voluti proporre i pezzi più significativi e prestigiosi della Collezione d’Arte Regionale, “I Gioielli della Regione” appunto, offrendo un articolato percorso nell’arte trentina e tirolese dai primi del ’900 alla contemporaneità. Selezionate da Giuseppe Tasin, curatore del Patrimonio artistico della Regione e della mostra, tra gli oltre 2000 pezzi, dipinti, grafiche e sculture di proprietà dell’Ente, ben cento opere, grazie ad una contaminazione di stili, periodi e percorsi artistici, propongono un affascinante viaggio nella creatività del nostro territorio ben evidenziando il contributo di pittori noti come Fortunato Depero, Umberto Moggioli, Carlo Belli, Guido Polo, Angelico Dallabrida, Attilio Lasta o, ancora, Remo Wolf, Bruno Colorio, Carlo Sartori, Riccardo Schweizer, Pietro Coelli, Aldo Schmidt, Luigi Senesi, Paolo Vallorz, Conrad Peter Bergman e Cesarina Seppi, per nominarne solo alcuni. Interessante e nutrita anche la presenza di autori contemporanei e ancora operativi come Gino Castelli, Pietro Verdini, Elena Fia Fozzer, Livio Conta, Gotthard Bonell, Settimo Tamanini, Mirta De Simoni e Diego Mazzonelli.
Accompagnata da un raffinato catalogo, la mostra si snoda su tutti i piani dell’antico Palazzo del Primiero, dipanandosi dal piano interrato ove ha sede la Cappella di Santa Maddalena, in cui fino al XVI secolo i “marzoi” della valle prestavano giuramento, fino ai piani nobili alternando in un raffinato dialogo estetico, dipinti e sculture, lignee di Adolf Vallazza e Rinaldo Cigolla, in bronzo di Milos Borc, argento e plexiglas di Settimo Tamanini e in ferro battuto di Luciano Zanoni o ferro e pietra di Leonardo Lebenicnik.

