Perché associamo così spesso la sofferenza all’amore?

Sto malissimo Marlene, qualche settimana fa ad una cena dei coscritti ho rivisto Pam, mia compagna alle superiori. È sposata e ha una figlia ma a me pare di aver perso la testa e che si sia risvegliata una vecchia passione. E ora soffro come un cane. Lei continua a scrivermi che se soffro per amore allora non è amore. Ma cosa vuole dire secondo te?!
Massi, Riva del Garda

Perché associamo così spesso la sofferenza all’amore? È un insegnamento che ci è stato trasmesso a livello culturale e sociale a partire dal concetto di salvezza. Ci hanno fatto credere che soffrire sia la prova del fatto che amiamo davvero. Un concetto sbagliato, che può arrivare persino a sfiorare il masochismo. È necessario cancellare questa convinzione errata e re-imparare cos’è l’amore e soprattutto chiederci cosa significa amare per noi. Può essere difficile comprendere e mettere in pratica questo modo alternativo di vedere le cose, ma è senz’altro necessario provarci per vivere un rapporto con armonia e appagamento.

Quando la sofferenza fa la sua comparsa nelle nostre relazioni amorose, significa che c’è qualcosa che non va. Il nostro sviluppo personale, la maturità, l’onestà e il benessere della coppia sono fattori che, quando sono davvero radicati, non lasciano spazio al dolore. Amare senza soffrire significa abbandonare quella possessività che genera gelosie, dipendenza e attaccamento. Significa porsi di fronte alla relazione in modo egualitario, partendo dal rispetto e dalla valorizzazione sia di noi stessi che dell’altro. Quando amiamo in modo sano, ci leghiamo all’altro senza sofferenza, senza paura di perdere la nostra libertà individuale, senza il bisogno di stare con qualcuno solo per non sentirci soli. Questo tipo di vincolo ci permette di condividere con soddisfazione la nostra felicità. L’unione della nostra relazione non dovrebbe essere contaminata dalla possessività e dalla dipendenza. Allontanarci da queste due abitudini così comuni richiede molta maturità e, soprattutto, un’alta concezione di sé e valorizzazione personale. Dove c’è attaccamento non c’è amore e quando non agiamo con amore finiamo per dipendere dall’altro. E dove c’è dipendenza, c’è paura. Non ci si può liberare dalla paura senza comprendere la relazione e la relazione si può comprendere solo quando la mente riesce a osservarsi in maniera oggettiva, con distacco. È bene ricordare che la dipendenza e la possessività sono ingredienti inevitabili della sofferenza. Non è possibile essere in pace e armonia se siamo costantemente invasi dalla paura di perdere ciò che crediamo di dover possedere.

Il mio consiglio, quindi è quello di prendere coraggio e affrontare la realtà: questo sentimento è condiviso da entrambi? Se la risposta è no inevitabilmente dovrai guardare avanti e imparare a lasciare andare. Non è semplice o immediato, ma è fattibile e ci riuscirai giorno dopo giorno, aiutato dal tempo e dalla consapevolezza che ciò che è destinato a te, arriverà. Aspetta con fiducia un amore che sia giusto per te. Buona fortuna!

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