Personaggi in cerca di storie

Ranuccio Bastoni, giornalista, fotografo, autore di programmi televisivi, ha scritto sulle maggiori testate quotidiane e periodiche italiane. È stato ospite a Pergine dell’Associazione “Insieme Cultura” per presentare il proprio libro “Personaggi in cerca di storie, amori e…sapori” e per inaugurare il percorso fotografico allestito presso la Biblioteca con le tele di grandi personaggi del mondo dello spettacolo.

Cosa racconta il libro?

Il libro descrive alcuni degli incontri che in tanti anni ho avuto con grandi personaggi dell’arte, della letteratura, dello spettacolo, dello sport, con i quali ho sempre condiviso la tavola e raccolto le loro confidenze, le confessioni e soprattutto le ricette del cuore, i sapori dell’infanzia, dell’amore, della passione, della paura, del piacere. Tutti i salmi finiscono in gloria e tutto finiva a tavola a mangiare e molti artisti mi hanno raccontato le loro storie di famiglia e le loro preferenze a tavola. 

Cosa rappresenta invece il tuo personale percorso fotografico?

Sono le foto della mia vita, del mio passato che ci permettono di scoprire momenti importanti di grandi personaggi e che il pubblico apprezza molto. Ho diretto l’Ufficio stampa della Bussola in Versilia e della Capannina di Forte dei Marmi e molte di queste foto raccontano situazioni significative di un’epoca incredibile e artisti come Mina, Adriano Celentano, Raffaella Carrà, Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber.

Qualche piatto in particolare preferito dagli artisti?

La ricetta cara a Mina erano delle focaccine con le arselle al ristorante di Pietro al Forte. Dopo i suoi spettacoli, in piena notte, si fermava a cena e chiedeva a Carlo di preparargli dei piatti particolari come la zuppa di piccoli moscardini, ma dopo le interminabili partite a Scala 40 concludeva il tutto con due spaghettini aglio e olio. Adriano Celentano aveva invece una predilezione per i piatti legati alla tradizione familiare e casalinga come il baccalà pasticciato. Al Bano, ottimo cuoco, amava gli involtini di Theodorakis, delle orecchiette doc cucinate dalla mamma, tipici della tradizione greca oppure le orecchiette con le cime di rapa. 

Un ricordo di Fabrizio De Andrè?

Eravamo davvero molto amici. Con Fabrizio ho vissuto la sua prima esperienza di un concerto pubblico il 15 marzo 1975 alla Bussola. Lui aveva una paura maledetta del pubblico e della sua prima prova dal vivo. Ho bellissimi ricordi del tempo trascorso con lui e Dori in Sardegna come quando volle invitare tutti per uno spuntino a sorpresa, compresi i muratori, i pastori e… gli agnelli. Ho realizzato diversi servizi fotografici su di lui con il figlio Cristiano o la piccola Luvi. Andavamo in cerca dei cibi tipici per osterie e locali che aveva frequentato e condiviso con Paolo Villaggio ai tempi della gavetta. Tra i suoi piatti preferiti la farinata di Cavanna, la focaccia al formaggio, le lasagne al pesto, lo stoccafisso accomodato.

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Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.