Ad accompagnare Stefano Leonardi in questa occasione una sezione ritmica di musicisti provenienti da Zurigo. “Aura” è composto da una serie di libere improvvisazioni ed è stato registrato da Marco Sirio Pivetti ai Metrò Rec di Riva e masterizzato a Vienna da Christoph Stickel mentre la cover di copertina, davvero particolare, è stata creata da Massimiliano Amati (alias Re delle Aringhe).
L’obiettivo di Leonardi in queste tracce di evocare suoni arcaici, primitivi legati ad un grido ancestrale fatto di terra e polvere. “Aura” è un disco (caleidoscopio sonoro, qualcuno lo ha definito) piuttosto occidentalizzato, nonostante certi suoni primordiali e quasi alieni lo collochino in anfratti extraeuropei pur senza rinunciare alle radici mediterranee. Leonardi utilizza oltre ai flauti tradizionali anche strumenti provenienti da altre culture (xun, kaval, sulittu, launeddas) puntando su una costante ricerca sul suono e sulle relazioni che esso crea con lo spazio, la memoria e il tempo.