Cosa sto rimpiangendo esattamente?

Cara Marlene,
a volte non capisco se sto confondendo le paure con i desideri. Ho divorziato ormai quattro anni fa da mio marito, in modo abbastanza pacifico. Ora, ho una brevissima liason con un collega più giovane, che però si guarda bene dal venire a vivere con me. Mi ritrovo da sola a rimpiangere… Cosa sto rimpiangendo esattamente? Aiutami Marlene, ti prego!
MZ – Tione

Nella vita capitano momenti di stallo in cui tutto ci sembra immobile: abbiamo magari affrontato qualcosa di faticoso in passato, il presente ci appare poco soddisfacente e nel futuro non intravediamo mutamenti e sorprese. Così siamo portati a provare un’insoddisfazione generale, che non sappiamo bene contestualizzare, che ci lascia demotivati e inappagati.

Accanto al rimpianto compare spesso anche la rabbia che si rivolge contro noi stessi: si tende a pensare che la colpa di quanto accaduto sia esclusivamente nostra, senza tenere presenti le circostanze che hanno accompagnato gli eventi. La memoria, che non è la storia di quanto successo, subisce una trasformazione falsificante dove l’unico responsabile è chi rimpiange. Se questo produce presa di coscienza e accettazione allora si andrà verso la risoluzione del problema. Se al contrario questa evoluzione non avviene e il rimpianto non si trasforma, allora rischierà di cronicizzarsi rimanendo a tormentarci per molto tempo.

Quello che mi sento di consigliarti è di… arieggiare un po’ i pensieri, allontanarti dai ragionamenti che ripeti nella tua testa, provando a interrompere il circolo vizioso in cui sei finita. Così facendo farai spazio per quello che di nuovo è destinato a te. Non avere fretta, ma lasciati sorprendere. Non hai bisogno di stravolgimenti epocali, ma di rifocalizzare lo sguardo su ciò che di bello ti sta attorno. Vedrai che modificando un po’ il tuo approccio non potrai che trarne giovamento.
Fammi sapere!

Scrivi anche tu a Marlene!

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