Gigliola Cinquetti: “A volte si sogna”

Gigliola Cinquetti, sarà a Pergine sabato 9 dicembre alle ore 16 alla Biblioteca Sovracomunale di Pergine per la presentazione del libro autobiografico “A volte si sogna” ed. Rizzoli, in dialogo con Giuseppe Facchini. L’iniziativa rientra nell’ambito della rassegna “Il Giardino delle Parole” dell’Associazione “Amici del libro – Il giardino segreto”. Un grande percorso artistico quello di Gigliola, in Italia e nel mondo, due vittorie al Festival di Sanremo, una a Canzonissima, una all’Eurofestival e tanti successi.

Come ricordi il tuo debutto a Sanremo e la vittoria con “Non ho l’età”?

Hi vinto il Festival di Castrocaro interpretando “Le strade di notte” di Giorgio Gaber e da lì son arrivata a Sanremo nel 1964 . Vincere è stata una grande sorpresa, ero molto felice, a 16 anni  è anche gioco e allo stesso tempo ero anche un po’ preoccupata per quello che mi sarebbe poi successo. E con questa canzone ho anche vinto a Copenaghen, l’Eurofestival, l’attuale Eurovision Song Contest, per tanti anni l’unica vittoria italiana. Poi nel 1990 ha vinto il compianto Toto Cutugno e nel 2021 i Maneskin.

Le altre tue vittorie italiane come sono state?

Nel 1966 in coppia con Domenico Modugno, il Mimmo nazionale, con “Dio come ti amo” e nel 1974 a Canzonissima con “Alle porte del sole”. E’ un brano al quale tengo molto, con un arrangiamento molto moderno e ancora molto fresco e attuale, realizzato da Franco Monaldi. Lo canto sempre molto volentieri insieme a tutto il pubblico che ricorda questa canzone con affetto, perché ha delle strofe intense e un ritornello davvero coinvolgente.

Come è stato il tuo rapporto con la canzone d’autore?

Nei primi anni di carriera ho interpretato canzoni scritte da cantautori che poi sono diventati delle pietre miliari della canzone, come Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Paolo Conte, Piero Ciampi, Enzo Jannacci. Il merito è stato della mia casa discografica. Ho sempre amato la canzone d’autore di qualità così come anche la canzone popolare. Mi è sempre piaciuto mettermi alla prova anche con generi diversi. Negli anni settanta ho dato voce alle canzoni tradizionali e da ballo valorizzando anche la cultura e il valore di questo genere musicale.

Come spieghi il grande successo che hai avuto in Giappone e nei Paesi asiatici?

Sono arrivata in Giappone nel 1975 con una tournèe di 30 concerti, da lì è stato subito amore con un pubblico che mi ha sempre amata tantissimo, un rapporto molto speciale. Sono tornata più volte e sempre con grande successo. Nel mondo l’Italia rappresenta qualcosa di speciale e di prezioso e per me è  un grande onore esserne una rappresentante.  Adoro fare musica in teatro, incontrare il pubblico di ogni Paese e continuo a farle con grande passione ed entusiasmo.  

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Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.