Il trionfo di Angelina

L’albo d’oro del Festival della canzone italiana aggiunge al numero 74 il none di Angelina Mango in vurtù della vittoria maturata nella serata finale di sabato sera e notte, con la canzone “La noia”.

Il televoto ha decretato i cinque nomi degli artisti che si sono poi sottoposti al giudizio di tutte e tre le giuria, televoto, sala stampa e giuria radio.

La figlia dell’illustre Pino, e di Laura Valente, presente in sala, scomparso nel 2014, ha vinto con “La noia” davanti a Geolier “”I’p’me, Tu p’te”, Annalisa “Sinceramente”, Ghali “Casa mia”, Irama “Tu no”. Parlavamo proprio di una vittoria al femminile e la cosa è successa dopo 10 anni dalla vincita di Arisa del 2014 con la canzone “Controvento”. A seguire nella classifica generale Mahmood, Loredana Bertè, Il Volo, Alessandra Amotoso, Alfa. Angelina ha vinto con il 40,3% delle preferenze delle tre giurie, Geolier il 25,2, Annalisa il 17,1, Ghali il 10,5, Irama il 6,9.

Verdetti al femminile anche con gli altri premi assegnati: alla stessa Angelina Mango il Premio Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale assegnato dalla splendida Orchestra. Fiorella Mannoia ha vinto invece il premio come miglior testo con la sua “Mariposa”. Il Premio Mia Martini della Sala Stampa è rimasto a casa, ovvero consegnato a Loredana Bertè e la sua “Pazza”.

Il quinto Festival di Sanremo condotto e diretto da Amadeus va quindi in archivio con ottimi risultati di ascolto e di gradimento da parte in particolare delle giovani generazioni che già in questi primi giorni premiano le nuove canzoni negli ascolti radiofonici e su Spotify. Un obiettivo significativo al quale puntava il direttore artistico.

La serata è stata impreziosita dall’amico Fiorello, che ha condotto la serata, proponendo anche una originale versione di “Vecchio frac” di Domenico Modugno, mescolata a “Billie Jean” di Michael Jackson. Insieme alla fine sono usciti dal Teatro Ariston e hanno percorso un tratto di strada antistante su di una carrozza trainata dal cavallo.

Diversi I messaggi lanciati dagli artisti in gara dai Negranmaro a Ghali, da La Sad a Mr. Rain, da Mahood a Big Mama, messaggi di pace e di nonviolenza, messaggi anche politici se si vuole, anche se da parte di tutti ci sono le dichiarazioni di smarcarsi da questa definzione.

Da rimarcare la partecipazione di classe di Gigliola Cinquetti che ha proposto “Non ho l’età”, canzone storica che ha vinto il Festival 60 anni fa, nonchè l’Eurofestival, divenuto poi Eurovision Song Conest.

Il Bolero di Ravel ha dato un ulteriore lezione ai massimi livelli grazie alla danza di Roberto Bolle e della Conpagnia I danza del Bejart Ballet Lausanne.

Anche nella giornata di ieri la gente ha rimpito ogni tratto delle strade intorno al Teatro Ariston tanto da costringere a chiuderne alcune al traffico pedonale una volta suerato un certo numero, rilevato dal contapersone. Si chiude quindi un altro capitolo con il segno + della storia del Festival nato a fine gennaio 1951 nel salone delle Feste del Casinò di Sanremo.

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Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.