Un ricerca senza tempo

Roberto Battiti e Giampietro Tecchiolli

Roberto Battiti insieme a Giampietro Tecchiolli, ambedue trentini, hanno ricevuto il prestigioso premio internazionale “Test of Time Award”, il primo in assoluto assegnato ad italiani.

Roberto Battiti, quali le finalità del premio?

È il premio assegnato negli Stati Uniti da Informs, l’associazione che raccoglie migliaia di ricercatori di tutto il mondo e viene conferito alle ricerche che hanno durata nel tempo, il lavoro è stato fatto trent’anni fa, ed è stato utilizzato in centinaia di applicazioni nei campi più diversi ed è attuale ancora adesso con una tecnica che permette di trovare soluzioni a problemi di ottimizzazione complessi.  

Come si è formato su questi argomenti?

Una passione che è nata molto tempo fa, mi sono laureato a Trento in Fisica Teorica poi ho fatto un dottorato all’estero al California Institut Tecnology, una delle scuole più qualificate al mondo in campo scientifico. Stiamo parlando a metà degli anni 80 quando stava partendo il campo reti neurali che aveva l’obiettivo proprio di riprodurre alcune funzionalità del cervello umano ed è quello che dopo trent’anni ha portato all’AI, della quale parliamo tutti i giorni. 

Come possiamo definire l’I.A.?

È un campo enorme, dietro alla carrozzeria dell’IA ci sono tecniche nate molto prima che hanno a che fare con la cosiddetta ottimizzazione che è un tema tecnico che vuol dire la possibilità di usare i computer per trovare miglioramenti a problemi di tutti i tipi in maniera automatica, con la velocità dei computer di adesso. Rispetto a trent’anni fa sono 40 milioni di volte più veloci. C’è stato una esplosione nella potenza di calcolo e nella memoria che ha dato a queste tecniche in maniera automatica una potenza tremenda. La carrozzeria è l’IA, il motore si chiama ottimizzazione e l’IA è uno di questi casi in cui questo motore trova soluzioni sempre migliori.

Quali i rischi?

Il rischio grosso che abbiamo già adesso con gli strumenti informatici è di perdere la nostra libertà e la nostra umanità nel senso che siamo sempre più dipendenti da questi aggeggi. Andiamo in giro quasi teleguidati, diamo i nostri dati e l’IA li usa per vendere più prodotti. Vedo più un rischio che noi come esseri umani ci sottomettiamo a una specie di buon pastore.

Di cosa si occupa attualmente?

Sono al 50% professore di Informatica presso l’Università di Trento e al 50% in azienda, con software per gestire alberghi usando le tecniche di IA, studiare l’andamento delle prenotazioni per fare delle previsioni e determinare prezzi dinamici in base alla domanda del futuro, allocare gli ospiti nelle stanze, gestire la locazione per risparmiare energia, sono temi che aiutano gli albergatori per dare loro più tempo per dedicarsi all’ospitalità.

Condividi l'articolo su:
Avatar photo

Pubblicato da Giuseppe Facchini

Giornalista, fotografo dello spettacolo, della cultura e dello sport, conduttore radiofonico. Esperto musicale, ha ideato e condotto programmi radiofonici specialistici e di approfondimento sulla storia della canzone italiana e delle manifestazioni musicali grazie anche a una profonda conoscenza del settore che ha sempre seguito con passione. Ha realizzato biografie radiofoniche sui grandi cantautori italiani e sulle maggiori interpreti femminili. Collezionista di vinili e di tutto quanto è musica. Inviato al Festival di Sanremo dal 1998 e in competizioni musicali e in eventi del mondo dello spettacolo.