Un tavolo con due gambe

Da sx, Scott LaFaro, Bill Evans e Paul Motian

Togli una gamba ad un tavolo che ne ha tre e vedrai che non può più stare su. Le gambe si chiamavano Bill Evans, pianista, Paul Motian, batterista, e il 25enne di origine calabrese Scott LaFaro, contrabbassista. Il tavolo era il “Bill Evans Trio”: forse il più grande della storia del jazz.

La fotografia viene scattata da Steve Schapiro, il 25 giugno 1961, al Village Vanguard di New York. I tre si rilassano prima di attaccare con un concerto che, come gli appassionati ben sanno, passerà alla storia.

Undici giorni dopo – il 6 luglio – il talentuosissimo Scotty si schianta contro un albero alla guida della sua Porsche 356 Speedster. Il dolore sconvolge l’intera comunità jazz e Bill Evans non suona in pubblico per i sei mesi successivi, né incide dischi per un anno intero, diventando d’un tratto insensibile dal dolore. Ci mette mesi a riprendersi. Un tempo lunghissimo per riuscire a rimettere le mani su un pianoforte. Per qualcuno, in un certo senso, non lo farà mai più. E tutto ciò che suonerà dopo quel giorno, sebbene sublime, sarà simile allo sconcertante suono di una mano. Il suono di una mano sola che applaude dopo che l’altra mano se n’è andata.

La scomparsa di LaFaro colpisce a tal punto Bill Evans da fargli meditare un clamoroso abbandono.

Dopo quella tragica notte di luglio, ecco che comincia ad osservare il pianoforte da una distanza di sicurezza, quasi potesse costituire un pericolo per lui. Tuttavia il fatto che vi fossero alcuni metri a separarli, non significava certo che non potesse suonarlo. Con la mente, questa volta, anziché le mani.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.