A pesca con la guida

Padre e figlio che pescano a mosca nel Noce della Piana Rotaliana, Trentino. Ph. Nicola Eccher

Marco Simonini fa il fotografo, ma da qualche anno è anche guida di pesca. Fa parte di un team di appassionati di questa pratica sportiva, che mettono a disposizione del turista le proprie competenze in un ambito ricercato anche per il contesto naturale in cui si colloca. Nato da un’iniziativa di Trentino Marketing circa sette anni fa, il turismo della pesca in Trentino si presenta come un’attività estremamente particolare quanto interessante. 

Marco Simonini, quando hai iniziato?

Pesco da quando avevo sei anni, insieme alla fotografia è la mia grande passione. Nel 2016 ho fatto il primo corso per diventare guida di pesca, con approfondimenti specifici che vanno dalla gestione del

cliente alle lingue, dall’entomologia alla conoscenza delle varie tecniche di pesca, fino alle tecniche di salvamento…

Chi sono le guide e quante sono? 

Le Guide ufficiali di Trentino Fishing sono una quindicina, sono entità assolutamente autonome che cercano di fare rete tra loro per offrire un servizio migliore possibile per il visitatore della nostra provincia. Siamo ufficialmente rappresentate sul loro sito, dal quale ci arrivano la maggior parte dei contatti. In questi anni Trentino Marketing ha fatto un grande lavoro di promozione, fiere, pubblicità su riviste di settore e i risultati direi che sono arrivati. Veniamo contattati per pescare dal cliente in vacanza; si tratta spesso di famiglie che soggiornano in hotel e che vogliono differenziare le attività, ma abbiamo anche molti ospiti che arrivano da noi proprio per pescare nelle nostre acque.

Dal punto di vista pratico, come si svolge? 

Portiamo le persona sul torrente o sul fiume e le sosteniamo nelle attività più burocratiche: permessi, regolamenti, accessi.

Noi non siamo accompagnatori di territorio e durante l’attività di guida noi per normativa non peschiamo. Spesso il cliente però avanza richieste sulla tecnica e noi mettiamo volentieri a disposizione la nostra esperienza, la conoscenza dei nostri piccoli segreti, mostrando come sia la nostra azione di pesca.

foto di Marco Guida di pesca sull’Adige

Il cliente tipo? 

È di un target alto: è attento all’ambiente (se vede una carta per terra, la raccoglie), ha rispetto della natura che lo circonda. Tecnicamente è di livello intermedio: è colui che sa pescare, ma vuole affinare la tecnica. Spesso si trova in vacanza, ha a disposizione poco tempo e vuole impiegarlo nel miglior modo possibile. In questo modo si gode liberamente la pratica sportiva e si affranca dalle complessità burocratiche: permessi e regolamento, che variano anche a seconda della zona e ai quali bisogna fare molta attenzione. 

Chi vi paga e quanto? 

Siamo pagati dal cliente e non da Trentino Marketing; per le cifre si va da un minimo di 180 euro a 220 euro a giornata, a seconda di quante persone si vanno ad accompagnare. Se sono più persone il prezzo sale, perché aumenta l’impegno e la responsabilità. 

Insomma un misto tra hobby e professione. 

Siamo professionali e lo dimostriamo, anche indossando una divisa e un berrettino: siamo vestiti in modo ufficiale. 

rilascio di una trota fario nel torrente Noce della val di Non, Trentino

Condizione necessaria per esercitare il mestiere di guida? 

È una professione non normata, pertanto libera, ma è evidente che non ci si improvvisa, bisogna avere esperienza pluriennale, tanta passione e competenze tecniche e conoscenza del territorio. Siamo inoltre obbligati ad avere un’assicurazione, chi pesca con le guide ufficiali Trentino Fishing è coperto da assicurazione infortuni. Si pesca preferibilmente nell’acqua, dove non mancano fattori di rischio.

Dove si pesca? 

In tutto il Trentino, anche se preferibilmente si accompagna nei territori dove si abita. Le mie zone sono la Vallagarina, la Val di Cembra, la val di Non, il Sarca e l’Adige. Al di là di questo, siamo tenuti a esplorare ogni anno nuovi territori per poterci spostare in tutta la provincia. 

Preferisci torrente, lago o fiume? 

Sicuramente torrente e fiume. 

Quali tecniche si usano? 

Si punta principalmente alle tecniche meno invasive per il pesce: quindi pesca con esche artificiali soprattutto pesca a mosca e spinning, dotati di singolo amo senza ardiglione. Si pratica quasi esclusivamente il catch and release, quindi il pesce viene catturato, slamato nel guadino e rilasciato senza danni: certo la foto della cattura si fa, cercando di tenere meno possibile il pesce fuori dall’acqua.

Quindi – perdona l’ignoranza – non si uccidono i pesci? 

In sei anni non ho mai visto uccidere un pesce, si pesca e poi si rilascia. 

In Trentino siete un’eccellenza. Nel resto d’Italia come funziona?

Non per vantarci, ma nel panorama italiano il Trentino è al top, come noi non c’è nessuno. L’organizzazione è ottima, anche a livello di gestione delle acque. 

Oltre alla pesca cosa fai nella vita? 

Sono un fotografo da trent’anni; lavoro in modo autonomo e quindi riesco a conciliare queste due occupazioni, realizzando tra le venti e le venticinque guide all’anno. 

Cosa ami fotografare? 

Tutto quello che riguarda la natura: l’ambiente, il verde, l’agricoltura. In questo modo le due professioni si intrecciano: per me stare sul fiume (e fotografarlo) è puro divertimento.

C’è stagionalità per la pratica di questo hobby? 

Si pesca da febbraio a ottobre, naturalmente considerando le differenze tra una località e l’altra. 

pesca a spinning nei laghi di Rava, Valsugana, catena montuosa del Lagorai, Trentino

Parliamo di un problema attuale, la siccità. Come la vedi? (Al momento dell’intervista non erano ancora arrivate le piogge di metà maggio Ndr.)

Sono preoccupato. È vero che, nonostante la siccità, la situazione in Trentino non è drammatica. Il dato di fatto è che siamo usciti da un’estate siccitosa e un inverno con poca neve, che se dovesse ripetersi, porterebbe senz’altro delle problematiche serie. Al momento la situazione pesca è sotto controllo, grazie anche alla gestione delle dighe, condotta in maniera efficiente. 

Mi pare che di pesca ne scrivi, anche… 

Sì, scrivo su riviste di pesca a livello nazionale. Nell’associazione ognuno di noi riveste un ruolo e dà il suo contributo. Tra di noi facciamo rete, ci confrontiamo regolarmente – dai meet alle uscite di pesca insieme – e mettiamo in campo tutte le nostre specialità.

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Pubblicato da Tiziana Tomasini

Nata a Trento ma con radici che sanno di Carso e di mare. Una laurea in materie letterarie e la professione di insegnante alla scuola secondaria di primo grado. Oltre ai grandi della letteratura, cerca di trasmettere agli studenti il piacere della lettura. Giornalista pubblicista con la passione della scrittura, adora fare interviste, parlare delle sue esperienze e raccontare tutto quello che c’è intorno. Tre figli più che adolescenti le rendono la vita a volte impossibile, a volte estremamente divertente, senza mezze misure. Dipendente dalla sensazione euforica rilasciata dalle endorfine, ha la mania dello sport, con marcata predilezione per nuoto, corsa e palestra. Vorrebbe fare di più, ma le manca il tempo.