Il mare, passionale come l’uomo

Tutti conosciamo il grande scrittore, il giornalista, il guascone, lo spettatore di corride e il pescatore d’altura. E come potevano essere le sue poesie se non lo specchio del suo modo di approcciare la vita, avidamente curiose e stranamente sobrie? In questa testo, scritto nel 1923, Ernest Hemingway racconta la bellezza e la grandezza del mare, sconfinato e profondo, pieno di un amore non ricambiato dalle navi che solcano le sue onde. In tutto il poema, Hemingway usa le immagini del mare e la sua brama di navi per alludere in realtà alla sessualità e alle relazioni umane. Sebbene la poesia sia piuttosto breve, il tema si concretizza pienamente al nono verso. Hemingway racconta il desiderio carnale senza affrontarlo apertamente, ma evocandolo chiaramente. “Bonaccia” dimostra lo stile moderno e l’abilità di Hemingway con le immagini in nove brevi versi che sprigionano desiderio e lussuria.

Bonaccia

Il mare desidera scafi profondi…

Si gonfia e s’inarca.

L’elica pulsa e lo fa ribollire…

Spinge, vibra, s’avvita.

Il mare trabocca di passione,

Fluttuante, carezzevole,

Dimenando il gran ventre amoroso.

Antico e grande è il mare…

Le navi martellanti non ricambiano il suo amore.

“Oily Weather”, in “Three Stories, and Ten Poems”, 1923.

Ernest Miller Hemingway (1899-1961). Soprannominato Papa, fece parte della comunità di espatriati americani a Parigi durante gli anni 1920, conosciuta come la “Generazione perduta” e da lui stesso così chiamata nel suo libro di memorie Festa mobile (ispirato a una frase di Gertrude Stein). Condusse una vita sociale turbolenta, si sposò quattro volte e gli furono attribuite varie relazioni sentimentali. Raggiunse già in vita una non comune popolarità e fama che lo elevarono a mito delle nuove generazioni. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel 1953 per Il vecchio e il mare e vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1954.

Un romanzo in sei parole

Si dice che un giorno, mentre Ernest Hemingway era seduto al tavolo di un bar con alcuni amici scrittori, uno di loro gli chiese se fosse possibile scrivere una storia completa in sole sei parole. Hemingway accettò la sfida e scrisse “For sale: baby shoes, never worn” (“In vendita: scarpette per neonato, mai usate“).

Questa breve ma intensa storia è diventata un esempio di come si possa condensare in poche parole un forte significato emotivo. Hemingway è riuscito a dare forma a un’idea, capace di far immaginare al lettore una serie di situazioni e di sentimenti, che vanno dalla gioia alla tristezza, dall’entusiasmo alla perdita. Chi legge non ha bisogno di ulteriori dettagli, è tutto condensato in sei parole che esplodono con originalità e forza.

Lo scrittore ha dimostrato che, anche in un contesto letterario dove le parole spesso sono sovrabbondanti, è possibile creare un’opera d’arte attraverso l’eliminazione di ciò che è superfluo. Per arrivare all’essenza.

Esiste una piattaforma chiamata Six Word Stories che ha ereditato l’idea di Hemingway e dà la possibilità di cimentarsi nella sfida. Di seguito qualche esempio che ho trovato interessante:

Preparo ancora il caffè per due.

21 colpi. 60 minuti. Mai 22.

Trovato amore vero, sposato un altro.

Una notte. Tre Parole. Mai tornò.

Cancro. Restano solo tre mesi. Gravidanza.

Uomini Soli. Robot Intelligenti. Robot Soli.

Vendo paracadute, mai aperto, leggermente macchiato.

Nulla da dichiarare, molto da ricordare.

Chirurghi: salvano pazienti. Pazienti: ringraziano Dio.

Fumo la mia ultima sigaretta. Domani.

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Pubblicato da Mariavittoria Keller

Ha un’innata passione per la scrittura che cerca di declinare sia dal punto di vista professionale (ideazione di testi promozionali, contenuti web, corsi creativi) che artistico (performance mulltimediali, esposizioni, reading…) conciliandola con tutto ciò che è espressione dell’animo umano. Non ama parlare di sé se non attraverso quello che scrive: “Mi sono sempre descritta come una persona fragile. Timida, silenziosa, sognatrice. Un'osservatrice attenta della realtà e una appassionata visitatrice di sogni. Scrivo per provare a fermare in un attimo le emozioni, per riviverle, per regalarle a chi avrà la cura di dedicarci uno sguardo. Perchè credo fortemente che il valore delle cose sia svelato nei dettagli e nel tempo che sappiamo concedere. Così mi incaglio spesso nei giorni, troppo veloci e spesso disattenti verso chi preferisce stare in disparte. Amo la natura selvaggia, libera, perchè sento di esserlo anch'io. Gusto le cose semplici, che sorridono, che condivido con poche, pochissime preziose persone. Credo nell'Amore come sentimento Universale, anche se ho ancora qualche difficoltà con il sentimento, quando mi guarda. Amo il raccoglimento, la lettura e la musica, non ho paura della solitudine quando non è imposta, ma è una scelta. Vivo imparando, non dimenticando che la felicità è negli occhi di chi guarda”. Info: vikyx79@gmail.com