La rivoluzione della semplicità

Vivere nella semplicità non vuol dire banalizzare, o togliere la bellezza dal mondo, anzi. Vivere nella semplicità ci porta a scoprire mondi nuovi e antichi, sapori, relazioni, suoni diversi.

L’arte della semplicità per vivere il momento presente

Per cogliere la bellezza della semplicità dobbiamo vivere il momento presente, essere attenti, vigili, lucidi. Ci sono migliaia di corsi di mindfulness, e percorsi spirituali che conducono all’essere presente. È il primo passo per superare l’ansia sia personale che collettiva: mi fermo un attimo, respiro, sento il mio respiro, sono presente a ciò che sto facendo, guardo l’ambiente attorno a me. Per cogliere la potenza dell’essenzialità nella vita, è necessario partire da una presenza “nel presente”. Ogni più piccola azione si caricherà così di un grande significato. Ogni più piccolo gesto assumerà valore.

L’arte della semplicità e i 5 sensi

Se vogliamo alleggerirci di matasse di pensieri, di oggetti, di complicazioni, dobbiamo coinvolgere i nostri sensi. L’arte della semplicità allora si occupa della vista: fermiamoci a guardare attentamente, abituiamoci ad apprezzare una singola cosa, alleniamo i nostri occhi a perdersi nel cielo, nella neve, nei tramonti e nelle albe. L’udito non sempre viene messo in giusta evidenza, lasciamo scorrere fiumi di rumori che creano ancora più confusione. Per vivere in semplicità impariamo a scegliere il rumore di fondo delle nostre giornate. Semplicità e olfatto sembrano lontani, ma non è così. Se prima di mangiare, annusiamo il cibo e la bevanda, lasciamo che le emozioni si connettano con i nostri ricordi più profondi. L’olfatto è un grande maestro di arte della semplicità.

Del gusto e la semplicità, ne parleremo nei prossimi articoli. Intanto impariamo ad apprezzare il cibo più semplice, meno elaborato, meno industriale. Una sola fetta di pane fatto ad arte, con un olio buono davvero, ci connette con il creato e il Creatore. E finiamo ad accennare il tatto: in un’epoca digitale, tornare a toccare e accarezzare un pezzo di legno, per esempio, non fa che dare gioia. Tocchiamo, teniamo in mano le pietre, la neve appena caduta, la sabbia. 

L’arte della semplicità nelle relazioni interpersonali

Le relazioni interpersonali si fanno via via sempre più complicate, complice l’isolamento, ma non solo. Tanti programmi televisivi e l’invasione pubblicitaria visibile e invisibile non aiutano ad incontrare in semplicità il mio vicino, collega, amico. Il tempo impiegato nel digitale toglie tempo ai rapporti reali. Se proviamo a interagire in semplicità, facendo insieme qualcosa di leggero, allegro, o una passeggiata, o un caffè, ci accorgiamo di quanto in realtà la vita sia molto più semplice.

Rivalutiamo l’importanza del sorriso, quello vero, e degli abbracci sinceri. Portiamo le relazioni a vivere l’essenzialità, e saremo ricolmati di dolcezza.

L’arte della semplicità.  

L’inizio dell’anno è un’occasione unica per esercitarci nell’arte della semplicità. Se riempiamo il nostro cesto di essenzialità e dolcezza, possiamo portare a chi ci sta vicino tanta serenità. Se lasciamo stare tutto quello che è troppo complicato e viviamo il vero valore delle persone, delle situazioni, delle cose, riusciremo ad accogliere la vera essenza della vita. La condivisione e l’essenzialità ci riscaldano dentro. E nel nostro quotidiano curiamo ogni più piccolo dettaglio nella preparazione esteriore e interiore, affinché tutto abbia un vero significato.

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Pubblicato da Lia Beltrami

Scrittrice, regista, organizzatrice, viaggiatrice della speranza… Raramente si sveglia nello stesso posto in cui era il giorno prima. Filmmaker dal 1992, ama raccontare storie di giganti del bene. In 30 anni ha realizzato oltre 40 documentari, scritto 5 libri e vinto il Leone d’Oro per la Pace per il progetto Women of Faith for Peace.