Una scuola di economia circolare

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, diceva il famoso postulato di Lavoisier, studioso francese, da cui prende origine la legge di conservazione della massa. Ed è proprio così. In natura, non si butta via niente, non ci sono rifiuti. Le foglie che si staccano dagli alberi cadono a terra e una volta decomposte diventano suolo, per nutrire a loro volta le piante che le hanno create. Facendo di necessità virtù, negli ultimi anni, anche l’uomo ha finalmente iniziato a guardare sempre più alla natura e alla sua capacità di economizzare le proprie risorse attraverso l’economia circolare. Che cosa significa questa espressione oggi tanto diffusa? Con economia circolare s’intende un sistema economico in grado di rigenerarsi autonomamente – grazie all’uso di materiali riciclabili, dei quali prolungare il ciclo di vita – in un’ottica di riduzione degli sprechi, dei rifiuti, di ottimizzazione delle risorse e diminuzione di emissioni inquinanti. 

Da un paio d’anni a questa parte, a Rovereto, negli spazi di Progetto Manifattura, l’ex tabacchificio adibito ad incubatore di imprese sostenibili di Trentino Sviluppo, si tiene a tal proposito un’innovativa academy di “Circular Re-Thinking”, ovvero “Ripensare circolare”. Si tratta di un progetto di tre settimane intensive altamente professionalizzante, promosso da Trentino Sviluppo, dalla società di consulting Terra Institute e dalla rivista Materia Rinnovabile, rivolto ad aziende e professionisti dell’innovazione, specializzati in economia circolare. Un percorso che prevede diverse fasi: 4 moduli di lezioni frontali e workshop, insieme a docenti provenienti dal mondo accademico e dell’impresa, esperti di circolarità come designer, consulenti, project manager e giornalisti; una seconda fase con visita a centri dedicati all’economia circolare a Milano e infine, il momento dell’applicazione concreta, lo sviluppo di progetti per le imprese partner del corso. I requisiti per partecipare sono: almeno 3 anni di esperienza in ambito di sostenibilità ambientale; conoscenze tecniche ed economiche sull’economia circolare; proattività, conoscenze digitali e capacità di sviluppo e gestione di progetti. 

Insomma, “Circular Re-Think” è un percorso altamente innovativo per formare imprenditori, professionisti e dipendenti su quelle che saranno, lo sono già, tematiche di cruciale importanza.

In un pianeta in cui le risorse sono “finite”, – ricordiamo che il nostro consumo attuale è maggiore della capacità delle risorse di rigenerarsi e che al ritmo di consumo odierno all’umanità occorrerebbe un pianeta virgola sette – rivedere il nostro rapporto con i materiali ci può aprire moltissime strade, e non da ultimo, creare opportunità di lavoro. Pensiamo a quante idee innovative, abbiamo visto in questi ultimi anni: dalle borse in plastica biodegradabile, all’abbigliamento in pelle di mela o di vinaccia, ai pavimenti creati con penumatici riciclati e triturati… cose prima impensabili sono state realizzate. Basta solo la volontà di ri-pensare il sistema di produzione lineare attuale, prendendo esempio da quella vecchia saggia che la sa lunga: madre natura.

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Pubblicato da Silvia Tarter

Bibliofila, montanara, amante della natura, sono nata tra le dolci colline avisiane, in un mondo profumato di vino rosso. La vita mi ha infine portata a Milano, dove ogni giorno riverso la mia passione di letterata senza speranza ai ragazzi di una scuola professionale, costretti a sopportare i miei voli pindarici sulla poesia e le mie messe in scena storiche dei personaggi del Risorgimento e quant'altro. Appena posso però, mi perdo in lunghissimi girovagare in bicicletta tra le abbazie e i campi silenziosi del Parco Agricolo Sud, o mi rifugio sulle mie montagne per qualche bella salita in vetta. Perché la vista più bella, come diceva Walter Bonatti, arriva dopo la salita più difficile.