Chi corteggia cela un desiderio

Cara Marlene,

Continuo ad arrovellarmi su cosa in realtà gli uomini pensano quando fanno i galanti. Secondo te è possibile incappare in un corteggiatore che non voglia per forza “andare fino in fondo”? 

S. Trento

Cara S. Per un verso credo che la galanteria riguardi l’educazione: essere gentili, attenti e premurosi possono essere intesi come un’espressione di buone maniere? Io credo di sì e in questa modalità è senz’altro un atteggiamento caldamente auspicabile visto il progressivo raffreddamento dei rapporti umani al quale stiamo assistendo. Ma poi c’è il risvolto più pratico, l’intenzione di “finalizzare” uno scambio tra due persone. Ecco allora che subentra un concetto per me molto importante: la reciprocità. Se io sono piacevolmente lusingata da attenzioni e carinerie dedicate è senza dubbio perché ho già scelto di concedere questa possibilità. In caso contrario, è vero, sarà compito mio far passare inequivocabilmente il concetto che va bene la gentilezza, apprezzo l’educazione, ma non sono interessata ad altri risvolti. Chi ci “prova” azzarda letteralmente un tentativo che ha comunque una percentuale di successo proporzionale a quanto spazio gli si vuole concedere.

Per definizione un corteggiatore corteggia per arrivare al compimento del suo desiderio pertanto aspettarsi che le sue attenzioni siano libere da un intento di conquista non è realista. Ma questo non vuol dire che necessariamente lo dobbiamo accettare.

È anche vero che di questi tempi il corteggiamento non è poi così diffuso. Non si hanno più sue notizie da tanto tempo, i messaggi e le chat con la loro lapidarietà e immediatezza hanno preso il posto della gradualità della seduzione. Il “Tutto e subito” ha preso il posto del desiderio. Un amore non decantato ha trasformato la rapacità in presunto sentimento e gli addii in tempestivi nuovi inizi.

Ai più credo sembri un impegno eccessivo. Dare spazio a piccole gentilezze e il concedere il tempo alle naturali pause, non di riflessione o di fuga, ma di attesa: quello spazio prezioso in cui emozionarsi ancora. Dentro il quale conoscere l’altro, con le sue paure e le sue fragilità, le sue esuberanze e le diversità.

Cara S., se ti capita di incontrare qualcuno che conosce e ancora mette in pratica la perduta arte del corteggiamento, sempre che ovviamente la cosa ti aggradi, ritieniti fortunata e viviti la cosa senza pensieri!

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