
Alla fine del 1940 La valle dei Mòcheni è stata oggetto degli studi etnografici di Giuseppe Šebesta (1919-2005) poliedrico ricercatore, saggista, regista e creatore di pupazzi animati.
Lo incontriamo nel 2004 al tramonto della sua esistenza, seduto su una panchina e pronto a raccontarci di quando, fanciullo, scorrazzava con l’amico Randolf lungo i prati di Sant’Orsola.
Sarà la signora Barbera, dinamica governante germanica e sua inseparabile amica a condizionare per sempre l’adolescente “Bepo” introducendolo nell’arcaico mondo dell’Alta Valle del Fersina.
Šebesta ne rimarrà talmente affascinato da fare ritorno nel Mondo Altro alla fine degli anni Quaranta, in veste di pioniere della ricerca.

Šebesta tra scienza e arte |
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Sono quattro i metodi di ricerca adottati da Šebesta: i film animati, i documentari naturalistici, lo studio dettagliato delle attività contadine e le narrazioni letterarie. A dimostrazione della versatilità dell’etnografo trentino, non a torto definito uno dei padri della moderna museografia ed etnografica italiana. |
Una menzione
I pupi animati di Šebesta protagonisti dei cortometraggi animati, Novelletta del ’49 e Quasi una fiaba del ’53, ritornano in auge interagendo con gli argonauti Gary e Spike. Nel 2016 la storia viene ripubblicata sulla pagina Liaba Lait,del quotidiano L’Adige in strisce quindicinali e nel 2017 l’albo a fumetti bilingue riceve una Menzione Speciale in Campidoglio al Premio Letterario Nazionale “Salva la tua Lingua Locale” con il patrocinio dell’UNPLI e del Ministero dei Beni e Attività Culturali di Roma.
