I mille volti del pedone sulle strisce pedonali

Hai voglia a dire che te ne vai in macchina per i fatti tuoi… Ci sono alcuni checkpoint in cui l’automobilista è costretto giocoforza a confrontarsi con il prossimo suo. Stiamo parlando di quei luoghi stravaganti che rispondono al nome di strisce pedonali. I Beatles gli hanno dedicato una mitica copertina, ma in realtà trattasi di un loffio teatrino quotidiano in cui a recitare sono in due: l’automobilista e il pedone. Un copione che prevede lo stesso scenario, ma un canovaccio ogni volta differente, a seconda di diversi fattori: l’ora, il tempo, la velocità del mezzo, il giorno della settimana, ecc. Vediamone alcuni…

1) Automobilista distratto. L’auto arriva a velocità sostenuta, il pedone se ne accorge e decide di fargliela pagare a quello screanzato; allora mette il piedino, ma così, per finta, tanto per “risvegliare” quel gaurlo al volante che quasi gli prende un colpo. Scherzetto.

2) Pedone distratto. Pur avendo tutte le precedenze di questo mondo, il pedone scatta sulle strisce col piglio del centometrista. L’auto inchioda brutalmente. È una situazione strana… Tutti e due hanno rispettato le regole, ma allo stesso tempo le hanno trasgredite. Paradossale.

3) Pedone grato. Ecco un fenomeno tutto italiano: l’auto si ferma diligentemente e il pedone ringrazia, abbozzando un sorriso e magari alzando la manina, quindi sgambetta dall’altra parte. Grazie di che? Di non avermi asfaltato? Mah!

4) Pedone indignato. Lo sguardo del pedone in attesa ha qualcosa di elettrico; l’automobilista comincia a sentire le scossette quando mancano ancora centinaia di metri al rendez-vous. L’espressione di chi deve attraversare è truce. “Tu prova a non fermarti, canaglia, e io ti rovino” pare voglia dire. Inquietante.

5) Automobilista indeciso. Sulle prime pensa di arrivare con largo anticipo rispetto al pedone. Di fermarsi dunque non se ne parla. Tuttavia quello ha una falcata record e in un battibaleno è già sulla prima striscia… Rischioso.

6) Pedone immobile. Assomiglia al suo omonimo degli scacchi. Se ne sta a bordo strada fermo, come se i piedi gli si fossero rimasti impigliati sul marciapiede. L’automobilista si ferma e resta in attesa di un segnale, ma quello non batte ciglio. Impagliato.

7) Pedone generoso. Pur avendo il diritto di precedenza, concede all’auto l’onore di passare per prima. La persona al volante mima un “ci mancherebbe” grande quanto una casa, ma quello insiste. Inspiegabile.

7bis) Pedone diffidente. Lascia passare il mezzo e, con l’aria schifata, rimane lì in attesa di valutare l’affidabilità dell’automobilista successivo. (Si racconta di alcuni gnampi passati sulle strisce solo dopo attenta valutazione di qualcosa come venticinque automobili). Ascetico.

8) Pedone kamikaze. Ha sprezzo del pericolo, si tuffa sul manto stradale senza degnare di uno sguardo la carreggiata. Confida nella buona stella e nella correttezza dell’automobilista. Adrenalinico.

9) Automobilista frettoloso. Semplicemente – strisce o non strisce – l’auto non si ferma. Il pedone se la cava con più o meno spavento, ma se la cava. Da oggi ha una ragione in più per dire che il mondo fa schifo e gli esseri umani sono delle bestie. Vaffangiro.

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Pubblicato da Pino Loperfido

Autore di narrativa e di teatro. Già ideatore e Direttore Artistico del "Trentino Book Festival". I suoi ultimi libri sono: "La manutenzione dell’universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri” (Athesia, 2020) e "Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis" (Edizioni del Faro, 2022). Nel 2022 ha vinto il premio giornalistico "Contro l'odio in rete", indetto da Corecom e Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. Dirige la collana "Solenoide" per conto delle Edizioni del Faro.